Alla fine è successo.
Me lo ero immaginato per mesi e alla fine è successo.
Ci avevo pensato a lungo a come sarebbero andate le cose, a quali sarebbero state le conseguenze.

Alla fine è successo.
Me lo ero immaginato per mesi e alla fine è successo.
Ci avevo pensato a lungo a come sarebbero andate le cose, a quali sarebbero state le conseguenze.
«Ma da quando?!» continua la zitella con un tono che mescola sapientemente alcuni sentimenti contrastati, quali affetto, rimprovero, preoccupazione e ironia.
All’altezza del supermercato sale un ragazzo con lo zaino rosso e le cuffie nelle orecchie.
Lo incontro praticamente tutte le volte che prendo l’autobus la mattina a quest’ora.
Leggendo quei messaggi mi sentii come se avessi appena ricevuto una conferma definitiva.
E infatti quella fu la conferma definitiva, perché dopo quella volta non ci siamo mai più sentiti.
«Cristina m’incula», dice, «non puoi capire, Cristina m’incula!».
Subito dopo alza la testa e mi pianta gli occhi addosso.
Ho perso la mia fermata, ma non ho perso le chiavi di casa.
Ho avuto fortuna. Allora da adesso ci credo anch’io.