CON TE CHE DORMI

Sollevo il piede dall’acceleratore, premo piano il freno, frizione, terza, seconda, sollevo il piede dal freno. La macchina si ferma dolcemente a pochi centimetri dalla linea bianca sull’asfalto. Porto la leva del cambio al centro, folle, sollevo il piede dalla frizione, tiro il freno a mano. La luce rossa del semaforo si appoggia sul cruscotto, rimbalzando sul parabrezza impolverato. Tolgo le mani dal volante e me le faccio scivolare dalla fronte al mento, facendo pressione sul naso, strisciando su tutta la faccia. Piego il collo in giù e mi strofino gli occhi finché non bruciano. Spingo indietro di qualche centimetro il sedile, inarco la schiena, sollevo le spalle, stendo le gambe. Prendo il cellulare incastrato nel portabottiglie, passo alla canzone successiva, abbasso di qualche numero il volume. Faccio cadere il braccio fuori dal finestrino e scandisco il tempo sulla portiera colpendola delicatamente con le dita, senza fare rumore. Non ci sono stelle, soltanto nuvole dense e taxi con le doppie frecce. Soltanto le scritte sbiadite sulle serrande abbassate, i distributori di sigarette illuminati, i parcheggi pieni, una luce accesa al quarto piano del palazzo qui di fronte. Nemmeno un uomo in ciabatte che porta in giro il cane sul marciapiede fumando una sigaretta, godendo e soffrendo del proprio isolamento amplificato dal sonno spezzato, dai semafori arancioni che lampeggiano senza tregua, da quel sapore notturno di vuoto. L’ho già fatta centinaia di volte questa strada. Mi sono già fermato centinaia di volte a questo semaforo, di notte, guardando fuori. Ma oggi è tutto diverso, nonostante sia tutto uguale. Chiudo gli occhi, sbadiglio, li riapro. Mi volto verso di te. La testa inclinata sopra la cintura, le braccia conserte sulla borsa aperta, la bocca socchiusa, i capelli schiacciati contro il finestrino. Abbasso ancora di qualche numero il volume, guardo negli occhi la strada deserta, scuoto la testa, stringo forte le mani attorno al volante come se avessi paura di essere portato via. Non voglio essere da nessun’altra parte. Voglio rimanere qui così. È una sensazione dura da sopportare, quella di non voler essere da nessun’altra parte rispetto a dove ti trovi. C’è qualcosa che ti agita nelle situazioni in cui non sai cosa chiedere in più. C’è qualcosa che ti sconvolge nel sentirti completo al punto da non riuscire ad immaginare quali altri pezzi potresti aggiungerti. Sprofondi in una calma surreale, assoluta, nauseante, angosciante. Per qualche istante smetti di essere quello che sei. Fluttui, galleggi, sbandi, acceleri, inchiodi, finisci fuori strada. Ogni cosa si appiattisce profondamente. È come se non esistesse più nulla oltre quell’imprecisa e imperfetta percezione di libertà devastante che ti ricopre. C’è qualcosa che ti salva massacrandoti nelle situazioni in cui non serve altro. C’è qualcosa che ti consola abbattendoti nell’attimo in cui realizzi che oltre non puoi andare. C’è qualcosa in te che dormi sulla cintura, al tuo posto, mentre guardo avanti e guido, che mi fa trovare un senso gigantesco a tutto, distruggendolo contemporaneamente senza alcuna pietà. E ad ogni semaforo rosso mi volto verso di te. E non so più se trovo qualsiasi cosa stessi cercando o se perdo qualsiasi cosa stessi cercando di trattenere. Non so più se cammino sulla pianura più stabile o precipito nel dirupo più incomprensibile. Non so più se mi rispondi o sei mi fai un’altra domanda, se è tutto improvvisamente certo o se è di nuovo tutto spaventosamente ignoto, se sono arrivato o se sto ancora scappando, non so più niente. So soltanto che voglio guidare per sempre con te che dormi appoggiata alla cintura.

16 commenti

  1. è anche oggi, sei riuscito a dare un senso alla mia domenica. Non ho parole davvero, le tue mi sono bastate. So solo che sei capace di stupirmi sempre, ogni volta che scrivi qualcosa.

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  2. Sono capitata qui per caso, ti dico la verità. Amo scrivere anche io, per questo mi sono incuriosita… non posso fare altro che farti i miei complimenti, sei davvero molto bravo a descrivere i momenti, nei loro minimi dettagli, spesso impercettibili ad occhio nudo. Bravo!!

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  3. Scrivi molto bene! Non so perché ma ha un che di musicale e per questo ti invito a provare a scrivere in forma poetica e a costruirci una base musicale. Per me può funzionare ha seriamente un che di musicale il modo che hai di scrivere!

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  4. Ti leggo sempre, da quando ho scoperto il tuo blog. Devo dire che sei sempre preciso nelle descrizioni e non tralasciare nulla. In questo post ho notato, oltre al solito caos che contraddistingue la tua mente, fatto di domande senza risposta e una leggera ansia per l’indomani incerto e imprevedibile, anche tanta dolcezza. Io purtroppo non conosco l’emozioni che possono pervadere una persona che viaggia insieme a quella che le piace, quindi non so dirti se proverei le stesse cose che hai scritto o no. Il tutto però è sempre molto interessante, coinvolgente e porta a riflettere. Grazie 😘

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  5. Impareremo mai ad assaporare serenamente il qui e ora?
    Da bambini era più semplice. Poi cresciamo, le preoccupazioni sopraggiungono e assumono il controllo di tutto.
    Concluso quest’attimo, quello che accadrà dopo è pura incertezza. Un’incertezza che ci tiene in catene. Catene che possiamo spezzare.
    Nulla potrà raggiungere la perfezione di questo momento…ma se non fosse davvero cosí?
    Le tue parole, ogni singolo dettaglio che racconti, mi hanno trasportata lí, in quella notte, dentro quell’auto, in quella “calma angosciante”.
    Non smettere mai di scrivere.

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  6. Sei talmente bravo a scrivere, che non si capisce se tu stia provando davvero queste emozioni o se tu sia semplicemente un genio alla tasiera. Complimenti

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  7. L’ho fatto leggere ad un amico che letteralmente si è messo a piangere per quanto le tue parole fossero simili ai suoi ricordi. Mi lasci sempre sorpresa.

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  8. È assurdo dire che vorrei essere quella ragazza che dorme al tuo fianco?
    Non riesco a capacirarmi, come sia possibile sentirsi così? Parte di qualcosa o voler far parte di qualcuno che non conosci?
    Sentirsi così rappresentati in un testo cosi profondo ma scritto da una persona che non mi conosce.
    Sei così dolce e ad ogni parola lo si percepisce e i brividi mi attraversano ancora una volta il corpo.❤

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